Introduzione
Ormai da anni in Italia ci troviamo di fronte ad alcune delle più grandi possibilità mai offerte per il rinnovamento del nostro patrimonio edilizio: i bonus fiscali statali.
Quando si parla di efficientamento energetico, però, non si può non discutere dell’efficacia degli ultimi modelli di smart-home nel rendere le nostre case più green. È infatti possibile utilizzare il bonus ristrutturazioni e gli ecobonus 65% e 110% per rendere le nostre case più interconnesse, controllabili ed intelligenti; in questo articolo parleremo più approfonditamente delle possibilità offerte da questi bonus e di come è possibile detrarre o ridurre le spese sostenute.
Cosa sono? 🤌🏼
Ecobonus
L’ecobonus è l’agevolazione fiscale pari al 65% dovuta alla ristrutturazione o all’installazione rispettivamente, di opere e sistemi, che garantiscano un efficientamento energetico dell’edificio. Esso ammette, tra gli altri, tutti gli interventi relativi all’installazione di impianti e dispositivi di building automation, a patto che essi rispettino dei requisiti e che l’iter per la presentazione della richiesta delle detrazioni sia eseguito correttamente come indicato nei prossimi paragrafi.
Superbonus
Il “Sismabonus e superbonus 110%” è l’agevolazione più in voga negli ultimi anni. Esso è volto ad effettuare opere volte un miglioramento di almeno 2 classi energetiche (oppure, in caso, al raggiungimento della classe più alta possibile) o al miglioramento della stabilità antisismica degli edifici; esso permette di recuperare le voci di spesa agevolabili per un importo pari al 110% in credito d’imposta. Ovviamente presenta dei vincoli realizzativi soprattutto qualora si vogliano realizzare impianti o sistemi di building automation, dovuti al fatto che essi devono essere accompagnati dalla realizzazione di uno o più degli interventi trainanti che vedremo in seguito.
Bonus ristrutturazioni
Il bonus ristrutturazioni 50% è utile soprattutto qualora, per l’installazione di impianti di building automation, occorresse effettuare interventi non strettamente inerenti alla digitalizzazione della casa ma accessori, classificabili come ristrutturazioni comuni. Esso infatti permetterebbe al proprietario di casa di pagare questi interventi andando a maturare un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta.
Requisiti per bonus riguardanti la building automation ✔️
Sia per quanto riguarda l’accesso al superbonus 110% che all’ecobonus 65% ci sono alcuni vincoli normativi **importanti per poter usufruire della detrazione fiscale spettante, in particolare vengono richiesti i seguenti documenti:
- Avere una scheda tecnica informativa relativa ai sistemi installati che dimostri l’appartenenza dei dispositivi installati almeno alla classe B della norma EN 15232;
- Ottenere una asseverazione fornita dal tecnico installatore abilitato;
- Attestato APE (attestato di prestazione energetica dell’edificio/ abitazione).
Sarà inoltre fondamentale che i dispositivi e gli impianti installati siano in grado di eseguire almeno uno dei servizi sottostanti:
- Garantire il controllo remoto degli impianti di riscaldamento;
- Gestione degli impianti di condizionamento ambientale;
- Produzione produzione di acqua calda.
Infine le funzioni devono essere riguardanti il controllo e la programmazione degli impianti, il monitoraggio dello stato degli stessi ed, infine, la possibilità di controllo dei consumi da parte dell’utente.
Recupero fiscale 🤑
Se si vuole perseguire la via classica, ossia con il pagamento ed il recupero successivo del credito d’imposta, per il rientro della parte agevolabile delle spese è necessario dotarsi di tutta documentazione (sopra riportata per quanto riguarda la building automation e reperibile tramite i tecnici per gli altri interventi sostenuti), trasmetterla agli enti preposti: quindi innanzitutto ad ENEA per attestazione energetica ed alla agenzia delle entrate per il credito d’imposta maturato. Una volta trasmessa ed approvata la documentazione il soggetto richiedente si troverà sul cassetto fiscale il proprio credito che in caso di ecobonus 65% sarà recuperabile in 10 rate annuali di pari importo mentre, per il superbonus, si parla di:
- Per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022 in cinque quote annuali di pari importo;
- Per le spese sostenute dal 1 luglio 2022 in quattro quote annuali di pari importo.
Cessione del credito e sconto in fattura
Il nuovo strumento introdotto negli ultimi anni, che permette di sostenere solo una parte dei costi previsti per le opere, è la cessione del credito. I due casi di utilizzo più usati per la cessione del credito maturato sono i seguenti:
- Finanziamento + cessione del credito alla banca: consiste nell’aprire un finanziamento con una banca disponibile ad intraprendere una pratica dove, grazie a quest’ultimo il proprietario dell’edificio da ristrutturare riesce a pagare le opere eseguite e quindi a maturare il credito d’imposta, che poi verrà ceduto alla banca stessa per andare ad estinguere totalmente o in parte il debito precedentemente aperto. In questi casi occorre prestare particolare attenzione ai termini ed alle percentuali che la banca risarcisce a fronte del credito d’imposta ceduto, informandosene prima di aprire la pratica stessa.
- Sconto in fattura: qualora l’impresa che realizza i lavori sia disposta a farlo, il commissionante dei lavori può ricevere direttamente uno sconto in fattura pari al credito che si maturerebbe effettuando le opere. In poche parole, quest’ultimo, andrebbe a pagare solo la parte scoperta dal bonus nelle fatture (nel caso ad esempio di un bonus 65%, si pagherebbe il 35% del totale delle opere), senza la necessità per il proprietario dell’edificio di aprire rapporti bancari. In questo caso è bene evidenziare che l’impresa accetterà solo qualora abbia già rapporti aperti con istituti bancari o che tragga grandi benefici fiscali dal credito d’imposta ceduto.
Scadenze 🗓️
- Ecobonus 65% e il bonus ristrutturazioni 50%: è stata effettuata una proroga per tutto il 2023 e 2024. È quindi possibile usufruire del bonus effettuando i lavori e completandoli entro il 31/12/2024.
- Sismabonus ed ecobonus 110%: la scadenza è prossima per le case unifamiliari, infatti esse dovranno avere completato almeno il 30% dei lavori entro settembre 2022 per concluderli entro dicembre 2022. Per i condomini da 2 a 4 unità abitative, invece, è stata effettuata una proroga al 2025 ma con aliquota decrescente, pari al110% nel 2023, 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Conclusioni 🤗
Abbiamo visto una panoramica generale dei bonus utilizzabili per rendere le nostre case più efficienti e smart. È semplice comprendere le potenzialità, così come i rischi, che ognuno di essi si porta a presso. Volendo esprimere un parere completamente personale, non capita tutti i giorni di acquistare beni o servizi con agevolazioni di questa portata, ma allo stesso tempo è ovvio che questo tipo di bonus implichino una particolare attenzione, soprattutto da parte del richiedente. Va infatti considerato che la burocrazia che sta dietro l’ottenimento dei bonus stessi è molto elaborata e può richiedere tempo ed attenzioni per riuscire a sfruttare al meglio le agevolazioni stesse senza incappare in problemi o situazioni inaspettate.